Non molto tempo fa per trovare risposta ad un quesito era necessario, nel migliore dei casi, raggiungere la biblioteca più vicina. Oggi, i motori di ricerca ci consentono di accedere istantaneamente a un'incredibile quantità di informazioni, senza allontanarsi da casa. Strumenti come: email, libri e foto online, o chat video ci consentono di aumentare la nostra produttività diminuendo al contempo il bisogno di mezzi di trasporto e di carta.
Tuttavia, oggi che i computer sono sempre più presenti nella nostra vita, l’information technology tende a consumare quantità di energia sempre maggiori. Google prende molto sul serio l'impatto ambientale che ne deriva. Per questo abbiamo progettato e installato in tutto il mondo data center all'avanguardia in termini di risparmio energetico, riducendo al minimo il dispendio energetico derivante dalle ricerche effettuate su Google. Basti pensare che nell'arco di tempo necessario per eseguire una ricerca, un comune personal computer consuma una quantità di energia superiore a quella impiegata da Google per restituire i risultati.
Di recente, alcune fonti hanno riportato delle stime più alte, affermando che mediamente per una ricerca su Google viene consumata "metà dell’energia impiegata da un bollitore da tè", con un'emissione di 7 grammi di CO2.
Abbiamo pensato che fosse importante spiegare perché questo numero è di gran lunga superiore alle nostre stime. Google è veloce: normalmente per una ricerca vengono restituiti risultati in meno di 0,2 secondi. Le ricerche presentano diversi gradi di complessità, ma di norma i server che le elaborano lavorano per alcuni millesimi di secondo.
Se a questo dato si aggiungono altre operazioni che avvengono prima di eseguire una ricerca (ad esempio, la generazione dell’indice di ricerca), si ottiene un valore di 0,0003 kWh per ricerca effettuata, pari a 1 kJ.
Per fare un paragone, considerando che un adulto medio necessita di 8.000 kJ al giorno di energia assimilabile attraverso il cibo, una ricerca su Google utilizza la stessa quantità di energia che il corpo umano brucia in 10 secondi.
In termini di emissione di gas serra, una ricerca su Google equivale a circa 0,2 grammi di CO2. L'attuale normativa della Commissione Europea sulle emissioni di gas di scarico stabilisce una soglia di 140 grammi di CO2 per chilometro, sebbene la maggior parte delle automobili non raggiungano ancora questi livelli. Per ogni chilometro percorso, un'auto produce, in media, gas serra pari a un migliaio di ricerche su Google.
Abbiamo fatto notevoli passi in avanti per ridurre il quantitativo di energia utilizzato dai nostri data center e nonostante ciò continuiamo a cercare fonti rispettose dell’ambiente e vantaggiose per soddisfare il nostro fabbisogno energetico. Nel 2008 Google.org, il nostro ramo filantropico, ha investito 45 milioni di dollari in tecnologie sperimentali per la produzione di energia pulita. E la scorsa estate, come parte del progetto "energia rinnovabile più economica del carbone" abbiamo creato un team interno di ingegneri che ha l'obiettivo di studiare fonti energetiche non inquinanti.
Stiamo inoltre collaborando con molti altri membri della comunità IT per aumentare l’efficienza dei sistemi su ampia scala. Nel 2007 abbiamo cofondato il Climate Savers Computing Initiative, un gruppo che ha l'obiettivo di migliorare l’efficienza dei sistemi informatici.
Questo consorzio di tipo non-profit si pone l’obiettivo di dimezzare il consumo energetico prodotto dai computer entro il 2010, riducendo così le emissioni globali di CO2 di 54 milioni di tonnellate per anno. Un bel numero di bollitori da tè, non c'è che dire...
Tuttavia, oggi che i computer sono sempre più presenti nella nostra vita, l’information technology tende a consumare quantità di energia sempre maggiori. Google prende molto sul serio l'impatto ambientale che ne deriva. Per questo abbiamo progettato e installato in tutto il mondo data center all'avanguardia in termini di risparmio energetico, riducendo al minimo il dispendio energetico derivante dalle ricerche effettuate su Google. Basti pensare che nell'arco di tempo necessario per eseguire una ricerca, un comune personal computer consuma una quantità di energia superiore a quella impiegata da Google per restituire i risultati.
Di recente, alcune fonti hanno riportato delle stime più alte, affermando che mediamente per una ricerca su Google viene consumata "metà dell’energia impiegata da un bollitore da tè", con un'emissione di 7 grammi di CO2.
Abbiamo pensato che fosse importante spiegare perché questo numero è di gran lunga superiore alle nostre stime. Google è veloce: normalmente per una ricerca vengono restituiti risultati in meno di 0,2 secondi. Le ricerche presentano diversi gradi di complessità, ma di norma i server che le elaborano lavorano per alcuni millesimi di secondo.
Se a questo dato si aggiungono altre operazioni che avvengono prima di eseguire una ricerca (ad esempio, la generazione dell’indice di ricerca), si ottiene un valore di 0,0003 kWh per ricerca effettuata, pari a 1 kJ.
Per fare un paragone, considerando che un adulto medio necessita di 8.000 kJ al giorno di energia assimilabile attraverso il cibo, una ricerca su Google utilizza la stessa quantità di energia che il corpo umano brucia in 10 secondi.
In termini di emissione di gas serra, una ricerca su Google equivale a circa 0,2 grammi di CO2. L'attuale normativa della Commissione Europea sulle emissioni di gas di scarico stabilisce una soglia di 140 grammi di CO2 per chilometro, sebbene la maggior parte delle automobili non raggiungano ancora questi livelli. Per ogni chilometro percorso, un'auto produce, in media, gas serra pari a un migliaio di ricerche su Google.
Abbiamo fatto notevoli passi in avanti per ridurre il quantitativo di energia utilizzato dai nostri data center e nonostante ciò continuiamo a cercare fonti rispettose dell’ambiente e vantaggiose per soddisfare il nostro fabbisogno energetico. Nel 2008 Google.org, il nostro ramo filantropico, ha investito 45 milioni di dollari in tecnologie sperimentali per la produzione di energia pulita. E la scorsa estate, come parte del progetto "energia rinnovabile più economica del carbone" abbiamo creato un team interno di ingegneri che ha l'obiettivo di studiare fonti energetiche non inquinanti.
Stiamo inoltre collaborando con molti altri membri della comunità IT per aumentare l’efficienza dei sistemi su ampia scala. Nel 2007 abbiamo cofondato il Climate Savers Computing Initiative, un gruppo che ha l'obiettivo di migliorare l’efficienza dei sistemi informatici.
Questo consorzio di tipo non-profit si pone l’obiettivo di dimezzare il consumo energetico prodotto dai computer entro il 2010, riducendo così le emissioni globali di CO2 di 54 milioni di tonnellate per anno. Un bel numero di bollitori da tè, non c'è che dire...
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