Mentre sul Mediterraneo e sull'Europa occidentale stiamo per essere raggiunti da un'alta pressione oceanica che grazie ad aiuti subtropicali in quota porterà un'anticipo d'estate, alle alte latitudini (ma anche alle medie fra Asia e America) stiamo assistendo ad un'inverno che non ne vuol sapere di mollare la presa a breve.
Questo è dovuto all'eccellente stato di forma del VP che, grazie ai continui stratcooling che grazie alla niña si sono ripetuti dall'inizio di gennaio in sede polare, è rimasto sempre molto compatto, disturbato solo da alcuni timidi Siberian warming che al massimo hanno potuto decentrarlo verso l'America.
Quest'anno inoltre è in netto ritardo il final warming che solitamente avviene verso metà marzo e fa collassare il VPS e poi, di conseguenza, anche il VPT; infatti in sede polare abbiamo ancora una situazione degna di dicembre/gennaio con termiche fino a -30 a 850 hPa fra il plateu Artico e la Groenlandia e dai modelli si vede come persisterà ancora per giorni in quanto non si prospetta a breve il final warming necessario per far collassare il VP.
Questa situazione di prolungato stato di forma del VP, potrebbe, nei prossimi giorni, favorire un recupero del sottomedia registrato dall'estensione dei ghiacci Artici; e sta favorendo il mantenimento di condizioni invernali sugli USA dove la east coast rimane sempre esposta alle colate Artiche (la scorsa settimana è nevicato su New York) e su gran parte dell'Asia, dove, grazie anche all'eccezionale estensione dello snowcover, sista mantenendo un'immenso lago gelido fra Siberia, Mongolia e Cina con la persistenza perfino dell'HP termico sulla Siberia!
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