La scorsa settimana si è svolto ad Hyderabad, in India, il terzo Internet Governance Forum. Su questo blog abbiamo già avuto modo di parlare dell'IGF e di quello che rappresenta.
Per una settimana rappresentanti dei Governi, delle imprese e della comunità degli utenti della Rete si sono riuniti da tutte le parti del mondo per scambiarsi informazioni ed esperienze utili. L'IGF non ha l'obiettivo di prendere delle decisioni, ma ha l'importante compito di di informare ed inspirare chi ha il potere di prenderle.
Quest'anno il tema principale era come permettere a tutti popoli della Terra di accedere alle opportunità di Internet ed in particolare come raggiungere il prossimo miliardo di utenti, promuovere la sicurezza e la fiducia, gestire le risorse critiche, analizzando la situazione attuale e pensando come andare avanti con riguardo ai nuovi problemi che stanno emergendo.
L'aspetto forse più interessante dell'IGF è la capacità di portare avanti un metodo di lavoro che coinvolga tutte le parti interessate, a tutti i livelli decisionali. Ti può capitare, come effettivamente è successo a me, di parlare ad un gruppo di lavoro sulla protezione dei minori online insieme ad un giornalista della BBC, un avvocato turco, una studentessa universitaria coreana, una rappresentante delle Istituzioni europee, un'operatrice di una ONG bulgara. Tutta questa ricchezza e complessità vuole riprodurre la stessa struttura decentrata della Rete, offrendo anche un modo per affrontare i problemi in un'ottica di co-regolamentazione e rispetto delle diverse posizioni.
Google crede in questo processo: anche quest'anno eravamo presenti con la nostra postazione di YouTube dove i partecipanti potevano lasciare un messaggio e con una presenza attiva nei vari Gruppi di lavoro, con l'obiettivo di raccogliere suggerimenti e spunti e fornire il nostro punto di vista sulle questioni che ci riguardano più da vicino come la tutela dei minori online, la libertà di espressione e la privacy.
Proprio il tema dei diritti della Rete è stato al centro dell'attenzione. La riunione della coalizione dinamica sull'Internet Bill of Rights ha discusso varie interessanti proposte, dal rendere più semplici e leggibili le informative sulla privacy fino alla necessità per gli operatori online di pensare a codici etici per dare maggiore trasparenza ai loro principi. Anche in questo caso è importante sottolineare che la comunità degli utenti della Rete ha accolto positivamente l'impegno delle aziende di aprirsi al dibattito ed alle critiche, secondo quello che è il credo del processo dell'IGF, ovvero un approccio multistakeholders.
A questo proposito, il nostro impegno è stato quello di formalizzare la partecipazione al Gruppo di Lavoro sui diritti della Rete e presentare una recente iniziativa che abbiamo lanciato insieme ad altre aziende del nostro settore, la Global Network Initiative con il fine di favorire lo sviluppo del dibattito intorno a temi più delicati della Rete.
L'appuntamento è ora per la prossima estate a Roma, dove la delegazione italiana ha proposto di riunire le varie "Coalizioni dinamiche" costituitesi nell’ambito dell’IGF per discutere la questione dei diritti di Internet che ad Hyderabad è stata al centro dell'attenzione.
Per una settimana rappresentanti dei Governi, delle imprese e della comunità degli utenti della Rete si sono riuniti da tutte le parti del mondo per scambiarsi informazioni ed esperienze utili. L'IGF non ha l'obiettivo di prendere delle decisioni, ma ha l'importante compito di di informare ed inspirare chi ha il potere di prenderle.
Quest'anno il tema principale era come permettere a tutti popoli della Terra di accedere alle opportunità di Internet ed in particolare come raggiungere il prossimo miliardo di utenti, promuovere la sicurezza e la fiducia, gestire le risorse critiche, analizzando la situazione attuale e pensando come andare avanti con riguardo ai nuovi problemi che stanno emergendo.
L'aspetto forse più interessante dell'IGF è la capacità di portare avanti un metodo di lavoro che coinvolga tutte le parti interessate, a tutti i livelli decisionali. Ti può capitare, come effettivamente è successo a me, di parlare ad un gruppo di lavoro sulla protezione dei minori online insieme ad un giornalista della BBC, un avvocato turco, una studentessa universitaria coreana, una rappresentante delle Istituzioni europee, un'operatrice di una ONG bulgara. Tutta questa ricchezza e complessità vuole riprodurre la stessa struttura decentrata della Rete, offrendo anche un modo per affrontare i problemi in un'ottica di co-regolamentazione e rispetto delle diverse posizioni.
Google crede in questo processo: anche quest'anno eravamo presenti con la nostra postazione di YouTube dove i partecipanti potevano lasciare un messaggio e con una presenza attiva nei vari Gruppi di lavoro, con l'obiettivo di raccogliere suggerimenti e spunti e fornire il nostro punto di vista sulle questioni che ci riguardano più da vicino come la tutela dei minori online, la libertà di espressione e la privacy.
Proprio il tema dei diritti della Rete è stato al centro dell'attenzione. La riunione della coalizione dinamica sull'Internet Bill of Rights ha discusso varie interessanti proposte, dal rendere più semplici e leggibili le informative sulla privacy fino alla necessità per gli operatori online di pensare a codici etici per dare maggiore trasparenza ai loro principi. Anche in questo caso è importante sottolineare che la comunità degli utenti della Rete ha accolto positivamente l'impegno delle aziende di aprirsi al dibattito ed alle critiche, secondo quello che è il credo del processo dell'IGF, ovvero un approccio multistakeholders.
A questo proposito, il nostro impegno è stato quello di formalizzare la partecipazione al Gruppo di Lavoro sui diritti della Rete e presentare una recente iniziativa che abbiamo lanciato insieme ad altre aziende del nostro settore, la Global Network Initiative con il fine di favorire lo sviluppo del dibattito intorno a temi più delicati della Rete.
L'appuntamento è ora per la prossima estate a Roma, dove la delegazione italiana ha proposto di riunire le varie "Coalizioni dinamiche" costituitesi nell’ambito dell’IGF per discutere la questione dei diritti di Internet che ad Hyderabad è stata al centro dell'attenzione.
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