Nato sull’impellenza delle emergenze irrisolte, il governo di rinascita democristiana della trimurti Letta-Berlusconi-Letta (nipote), nella stasi comatosa a qualche mese dal suo insediamento, si conferma per ciò che è: un ibrido doroteo su partenogenesi andreottiana.
Parlare dei suoi non provvedimenti, della sua non identità, delle sue non proposte… risulta pressoché inutile. È come voler conferire forma e sostanza al NULLA.
Fedele alla propria natura, tira a campare come peggio può, nella sudditanza psicologica che tradisce l’assoluta mancanza di una qualsiasi prospettiva ideale o coraggio d’azione, ogni possibile intervento è posticipato di qualche mese, demandato al risultato delle prossime elezione tedesche: l’alpha e l’omega di ogni attività di governo, da cui tutto dipende.
È l’Esecutivo dell’eterno rinvio: senza uno straccio di visione strategica e meno che mai di una politica economica che non sia la deferenziale accondiscendenza alla ideologia liberista di Credo monetarista, nella supina sottomissione ai “mercati” quale emanazione divina dell’ordine naturale, regolata dalla logica psicopatica che muove il capitale finanziario.
Il risultato pratico è una riesumazione di cadaveri politici, con raccapriccianti innesti anatomici in avanzato stato di decomposizione, secondo le perversioni malate del necro-splatter: professori precocemente rottamati e velocemente riciclati nel recupero scarti; neo-miglioristi del post-comunismo dalemiano; vetero democristiani in salsa morotea-demitiana; papiminkia alla puttanesca e qualche deiezione bocconiana sparsa qua e là.
Non per niente, l’elaborazione di una legge elettorale che possa garantire una vera alternanza democratica, con maggioranze certe e alternative, sembra essere l’ultima delle preoccupazioni del governissimo pacificato.
Non che il Legislativo se la passi meglio, con un parlamento paralizzato da professioni di fedeltà totale al Capo e la caccia agli apostati di una setta che si crede “movimento”.
Quanto di meglio la “società civile” è riuscita ad esprimere:
1. Priorità
«Il calcio è più importante dell’insoddisfazione delle persone»
(Joseph Blatter - la Blatta)
2. Perchè compriamo gli F-35
«Non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono gli incendi, si trasportano malati e si salvano vite umane»
(Francesco Boccia - Bocconiano allo sbaraglio)
3. Avanzata lenta e inesorabile
«Prima di tutto a me non sembra affatto che Beppe abbia perso le elezioni. Vincere in 2 comuni su 741 non è una sconfitta, soprattutto se sono località strategiche come Pomezia e Assemini. A Catania nel 2008 non c’era il moVimento di Beppe, oggi ha ottenuto un ottimo 3,4%. A Messina nel 2008 non c’era il moVimento di Beppe, oggi ha ottenuto un buon 2,6%. Quindi Beppe ha AUMENTATO I VOTI e non ne ha persi. Possiamo anzi dire che Beppe abbia stravinto le elezioni amministrative, facendo rodere i pidokki come al solito. Inoltre tutti i sondaggi danno il moVimento di Beppe nettamente in vantaggio su tutti gli altri: se domani si votasse per elezioni politiche Beppe otterrebbe la maggioranza assoluta. Il Popolo italiano è unito e compatto nel sostegno al GRANDISSIMO BEPPE GRILLO, l’unico statista capace di realizzare una rivoluzione totale e ribaltare lo Stato come un calzino, trasformandolo completamente in Repubblica grillina a 5 Stelle! Il Popolo italiano vuole Beppe al comando supremo dello Stato! Il Popolo italiano urla gli slogan del moVimento: W BEPPE! VOGLIAMO BEPPE PRESIDENTE! IL PD E’ MORTO! I PARTITI SONO MORTI!»
(Mario P. - attivista del M5S sul blog di Grillo)
4. Governo Letta - Offresi signora
«Io non so perché la magistratura prende degli abbagli con Silvio. Io per lui sarei disposto a tutto. Silvio è il mio messia, farei tutto per lui. Anche morire! Gli darei un rene, pure due. Ci mancherebbe altro. Subito. Anche se muoio chissenefrega, è normale. Lui è un Messia che il Signore ci ha mandato e noi non lo trattiamo bene. Se Berlusconi vuole andare con mia moglie, e lei ci sta, perché no? Non mi metto mica di traverso»
(Antonio Razzi - Generoso Cornuto e Presidente della Commissione Esteri al Senato)
5. Patrimonio dell'umanità
«Se fosse possibile, Berlusconi lo farei patrimonio dell’Unesco, ma anche dell’Italia e di tutti gli italiani. Purtroppo non si può fare. Io, piuttosto che il Berlusconismo, credo sia da candidare direttamente Berlusconi perché penso che non ci sia uomo pari a lui nella storia da molto tempo. Berlusconi è un patrimonio soprattutto dell’Italia, che l’Italia stessa e gli italiani dovrebbero preservare qualora succeda qualcosa di grave. Credo assolutamente che Berlusconi sia anche un patrimonio mondiale, molto più apprezzato all’estero di quanto in Italia vogliano far credere sempre i cosiddetti giornali e salotti politically correct»
(Michaela Biancofiore - Sottosegretario alla funzione pubblica)
6. Perdere con stile
«Non mi sento un leader sconfitto, e credo che anche nel senso comune non risulti così»
(Pierluigi Bersani - Diversamente perdente)
7. Non avrai altro dio all'infuori di Beppe
«Nella mia vita, tra le tante fortune, ho incontrato lungo la mia strada Beppe Grillo, tra le persone più oneste, trasparenti e libere che io abbia mai conosciuto. Per me è un esempio altissimo di intelligenza ed umanità (…) Per me Beppe Grillo è patrimonio mondiale dell’umanità come le Dolomiti, la Costiera Amalfitana o la musica»
(Roberto Fico - Biancofiore pentastellato)
8. Democrazia a 5 stelle
«Questo è un Paese tenuto sotto sedazione da giornali e televisioni che fanno impallidire la censura sotto il fascismo»
(Beppe Grillo - Führer 5 stelle)
9. Statistiche
«Con le misure prese dal governo per l’occupazione, la disoccupazione dei giovani tra i 20 ed i 18 anni potrebbe diminuire di due punti percentuali»
(Enrico Giovannini - Il Pallottoliere)
10. Grossomodo
«Sì, il saluto romano lo facevo, da giovane. Se sono fascista? Grossomodo»
(Alberto Giorgetti - Sottosegretario all’economia)
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