Thursday, May 30, 2013

NWO: COME SI STERMINA L'UMANITA'

Ecco le prove del genocidio in atto. Per sapere quale futuro (presente) catastrofico ci attende, o meglio già in atto, è utile la lettura del documento NATIONAL SECURITY MEMORANDUM NSM-200. Si tratta di un documento sulla crescita della popolazione mondiale richiesto da Henry Kissinger e pubblicato in forma segreta nel 1974. L’atto ufficiale è stato declassificato nel 1989.

Il concetto è molto semplice: non ci sono abbastanza risorse al mondo per permettere a tutti di vivere in maniera decente? Invece di consumare di meno, e cercare magari di dividere più equamente quello che c'è, lasciamo morire un paio di miliardi di persone, e il problema non sussiste.

Questa è l'essenza, nemmeno tanto velata, di un documento sulla crescita della popolazione mondiale voluto da Henry Kissinger nel 1974, noto come National Security Memorandum 200. Il documento fu desecretato nel 1989. Nato ovviamente con intenti umanitari, esso corre perennemente su una linea di ambiguità che forse ai tempi poteva passare inosservata, ma che oggi sembra suggerire con chiarezza come le premesse di molti problemi attuali - AIDS ed Ebola in Africa, "tsunami" molto particolari, carestie interminabili, esperimenti di controllo meteorologico, ecc. - siano state gettate già trenta anni fa dal lungimirante Ministro degli Esteri di Richard Nixon. L'uomo che reclutava per la CIA i prigionieri nazisti da riciclare in America, l'uomo che firmò la condanna a morte di Allende e di trentamila desaparecidos (e che nello stesso anno vinceva naturalmente il Premio Nobel per la Pace), l'uomo che impose la fine delle "convergenze parallele" in Italia con il sacrificio di Aldo Moro, l'uomo che non sarebbe mai potuto diventare presidente, nelle sue stesse parole, "solo perchè non era americano". 


Ecco un estratto tradotto:

«Le conseguenze politiche delle dinamiche in corso nei paesi sottosviluppati - crescita rapida, migrazioni interne, alte percentuali di gioventù, crescita lenta degli standard di vita, concentrazioni urbane, e spinte causate da immigrazione esterna - vanno a discapito della stabilità interna e delle relazioni internazionali dei paesi nel cui sviluppo gli Stati Uniti sono interessati, creando quindi dei problemi di natura politica, o addirittura di sicurezza nazionale, per gli Stati Uniti. Più in generale, c'è il forte rischio di danneggiare gravemente gli equilibri economici, politici ed ecologici mondiali, e quindi, con il decadere di questi equilibri, anche i nostri principi umanitari…

Una crescita moderata della popolazione offre vantaggi in quanto i beni risparmiati possono o essere investiti, oppure permettere un più alto standard di vita individuale (un maggiore consumo pro-capite). Se diminuiscono i beni da accantonare per mantenere meno bambini, e i soldi previsti per costruire scuole, case ed ospedali vengono investiti in attività produttive, gli effetti sulla crescita del prodotto nazionale lordo e sul benessere individuale potrebbero essere notevoli. Inoltre, la crescita socio-economica risultante dalla limitazione delle nascite contribuirebbe ulteriormente al loro abbassamento. Il rapporto (fra benessere e bassa natività) è reciproco, e può prendere l'aspetto di un circolo sia vizioso che virtuoso. Questo porta a domandarsi quanto più efficaci possano essere degli investimenti diretti a controllare il livello della popolazione, piuttosto che non a incrementare la produzione con nuove irrigazioni, maggiore energia o numero di fabbriche…

Le strategie e i programmi mondiali in campo demografico dovrebbero contemplare due obbiettivi primari:
a) interventi per permettere una crescita stabile della popolazione mondiale fino a 6 miliardi, per la metà del secolo 21°, senza deprivazioni massificate o mancanza assoluta di speranze di sviluppo, e
b) interventi per contenere il tetto massimo il più vicino possibile agli 8 miliardi, e non permettergli di arrivare ai 10, o 13 miliardi, o ancora di più…

Dobbiamo stare attenti a non dare ai nostri interventi l'apparenza di giocare a favore di una nazione industrializzata contro quelle sottosviluppate…

Vi è una diversa scuola di pensiero, che dice che un crescente numero di esperti ritenga la situazione demografica mondiale molto più grave, e molto meno addomesticabile con misure volontarie, di quanto generalmente si pensi. Si sostiene che, per evitare una insufficienza di risorse ed altre catastrofi demografiche ancora maggiori di quelle previste, siano necessarie misure d'intervento ancora più radicali, che ci porteranno ad affrontare questioni di delicato ordine morale. Ciò include, ad esempio, una revisione delle nostre stesse abitudini consumistiche, pianificazioni obbligatorie, o uno stretto controllo sulle nostre risorse alimentari. Vista l'importanza di tali argomenti, se ne suggerisce al più presto una aperta valutazione da parte del ramo esecutivo, del parlamento, e delle Nazioni Unite…».



[Documento completo]

Tratto da: 
Su la Testa! di Gianni Lannes
Luogo Comune di Massimo Mazzucco
Fonti:
http://www.nixonlibrary.gov/virtuallibrary/documents/nssm/nssm_200.pdf
http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PCAAB500.pdf
http://www.fergco.co/search?q=kissinger
http://www.fergco.co/search?q=moro
Any source

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