Oggi viene presentato un nuovo libro curato dalla Fondazione Banca Europa che ha l'obiettivo di dar voce a chi quotidianamente costruisce la ricchezza del nostro Paese. In oltre 95 interventi si affronta il tema del rapporto tra Etica e Sviluppo in tempi di crisi, ma si apre anche la questione dell’esemplarità della classe dirigente. Un modo per disegnare un possibile modello del rapporto tra Etica e Fattività.
Nelle parole di Ivan Rizzi, Presidente della Fondazione Banca Europa, che mi ha invitato a contribuire a questo volume, e che per questo ringrazio: "In questa raccolta è ricorrente il concetto che il giudizio sullo sviluppo umano non debba separare i fatti economici dai valori etici, ossia l’efficienza dalla virtù, rovesciando il credo tuttora in vita del positivismo logico.
Ed è proprio questo il nostro temerario proposito: promuovere un movimento laico di pressione morale a favore di una ragione e di una pratica che sappia ricomporre diritti-doveri economici e diritti-doveri sociali. Un movimento che raccolga – in primis sul piano informativo – le tante catene di valore che già esistono nel nostro Paese e gli innumerevoli esempi di eccellenza individuali."
Quello del rapporto tra il 'fare' e il 'fare bene', della declinazione che il concetto di etica deve avere nel mondo dell'impresa, è un tema che non può non interessare sia Google sia me personalmente. La mia convinzione, espressa anche nel libro, è che il punto di partenza per garantire il comportamento etico da parte di chi opera nell'impresa sia un sistema di valori chiaro e condiviso. Sono i valori, espliciti ed impliciti, che influendo sui comportamenti dei singoli ne orientano anche, eticamente o meno, l’attività.
Un sistema di valori chiaro e condiviso mette i singoli in grado di agire e di contribuire, con la piena responsabilità delle proprie azioni, in quanto è chiaro il contesto in cui tali azioni verranno valutate. Una organizzazione di questo tipo rappresenta anche la condizione essenziale per la creazione di innovazione e valore, i fattori determinanti per garantire il successo dell'impresa.
Nelle parole di Ivan Rizzi, Presidente della Fondazione Banca Europa, che mi ha invitato a contribuire a questo volume, e che per questo ringrazio: "In questa raccolta è ricorrente il concetto che il giudizio sullo sviluppo umano non debba separare i fatti economici dai valori etici, ossia l’efficienza dalla virtù, rovesciando il credo tuttora in vita del positivismo logico.
Ed è proprio questo il nostro temerario proposito: promuovere un movimento laico di pressione morale a favore di una ragione e di una pratica che sappia ricomporre diritti-doveri economici e diritti-doveri sociali. Un movimento che raccolga – in primis sul piano informativo – le tante catene di valore che già esistono nel nostro Paese e gli innumerevoli esempi di eccellenza individuali."
Quello del rapporto tra il 'fare' e il 'fare bene', della declinazione che il concetto di etica deve avere nel mondo dell'impresa, è un tema che non può non interessare sia Google sia me personalmente. La mia convinzione, espressa anche nel libro, è che il punto di partenza per garantire il comportamento etico da parte di chi opera nell'impresa sia un sistema di valori chiaro e condiviso. Sono i valori, espliciti ed impliciti, che influendo sui comportamenti dei singoli ne orientano anche, eticamente o meno, l’attività.
Un sistema di valori chiaro e condiviso mette i singoli in grado di agire e di contribuire, con la piena responsabilità delle proprie azioni, in quanto è chiaro il contesto in cui tali azioni verranno valutate. Una organizzazione di questo tipo rappresenta anche la condizione essenziale per la creazione di innovazione e valore, i fattori determinanti per garantire il successo dell'impresa.
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