Wednesday, March 27, 2013

Cipro: un test che si doveva fare

di Tyler Durden

Il "salvataggio" sequestra-conti di Cipro rivela molto della struttura fondamentalmente neocoloniale e neofeudale dell'Eurozona e conferma la resa politica di questa regione alla finanziarizzazione. Finalmente, l’Europa ha tolto la maschera e dietro le facce malaticce di sovranità, democrazia e libero mercato capitalista, possiamo vedere il vero apparato messo a nudo:l’aristocrazia politico-finanziaria dell'Eurozona che strangolerà i cittadini di ogni nazione per proteggere il proprio potere ed evitare che banche e obbligazionisti paghino per le loro perdite. (Vedi: Il Modello E.U. del Neofeudalismo e della Finanziarizzazione Neocoloniale)

Vediamo per punti tutto quello che ci sta rivelando il "Caso Cipro" sul vero stato del potere della politica finanziaria in Europa:

1. Una terminologia impostata sul decentramento maschera la struttura reale: l'UE opera per realizzare un modello neocoloniale. Nel vecchio modello di colonialismo 1.0, la potenza colonizzatrice conquistava o cooptava le élite di potere delle regioni periferiche, e cominciava a sfruttare le risorse e la manodopera delle nuove colonie per arricchire il nucleo imperiale. Nel neocolonialismo, le forze della finanziarizzazione (debito e leva finanziaria sotto il controllo dei cartelli bancari, appoggiati dai governi) vengono utilizzate per coinvolgere le élite locali e il popolo con il centro finanziario: i "coloni" delle periferie prendono in prestito soldi per comprare prodotti finiti fabbricati nelle economie del centro, arricchendo le Elite imperiali con:

A) Gli utili realizzati vendendo merci ai debitori

B) Gli interessi sul credito concesso alle colonie periferiche per potersi comprare dalle economie del nucleo centrale le «merci per vivere alla grande»

C) Una scelta su quali operazioni permetteranno di finanzializzare le attività periferiche più appetitose, come immobiliare e debito dello Stato.

In sostanza, le banche centrali della E.U. hanno colonizzato i paesi periferici finanziandoli con l'euro, permettendo una massiccia espansione del debito e del consumo nelle periferie. Le banche e gli esportatori del nucleo centrale dell'EU quindi hanno ricavato enormi profitti da questa espansione del debito e del consumo. Ora che il regime di finanziarizzazione dell'euro ha fatto il suo corso, si svela il vero volto del neocolonialismo: il patrimonio e il reddito dei paesi periferici dovranno trasferirsi verso il nucleo centrale, come pagamento degli interessi sul debito privato ​​e sul debito sovrano che è dovuto alla banca centrale e alle banche private, che si proteggono a vicenda.

Questo non è solo il raggiungimento del neocolonialismo, ma anche di un neofeudalesimo. Le nazioni della periferia del E.U. sono effettivamente paesi neocoloniali debitori del nucleo (quasi-imperiale) delle banche, e allo stesso tempo i contribuenti delle nazioni virtuose, del centro (ora solo Germania e Olanda) sono ridotti, anche loro, a servi della gleba, ed il loro lavoro è utilizzato per produrre utili su qualsiasi prestito, fatto dalle banche ai paesi periferici, anche se evidentemente il prestito non potrà mai essere restituito. Potremmo definire la E.U. una plutocrazia o un'oligarchia ma la sua struttura neofeudale ci costringe a identificare una classe che ha ricchezza e potere politico che vanno oltre i confini nazionali: questa si chiama aristocrazia.

A servire l'aristocrazia è una classe di tecnocrati ben pagati, di factotum, di lacchè, di leccapiedi e di fedeli esecutori. Sotto questa casta ben retribuita di tecnocrati, troviamo un’enorme casta schiava del debito, asservita per pagare gli interessi sui debiti propri o sui debiti degli altri, e costretta dalla sua stessa impotenza a pagare i debiti per proteggere le banche e gli obbligazionisti dall'assorbirsi le perdite.

Cipro ha aggiunto solo “un tocco di espropriazione” a questo ben oliato sistema di saccheggio: la strategia è (vorrebbe essere) l’ espropriazione diretta dei depositi bancari, per garantire le banche, anche quelle non-imperiali e chi possiede loro titoli, che non perderanno mai soldi che hanno investito in prestiti assurdamente rischiosi.

2. Si tratta di un bottino sovranazionale. Mentre i commentatori con dibattiti quotidiani hanno ingannato la gente per anni, spiegando quanto la Germania abbia tratto beneficio dall'euro, non hanno raccontato che chi beneficia veramente dell’euro non è uno stato ma sono le banche sovranazionali e tutto l'apparato politico dell'UE, che le banche hanno ormai fatto prigioniero. I cittadini tedeschi possono approvare o disapprovare che avvenga un'espropriazione a Cipro, ma questo non ha nessuna importanza: perché anche se è ben mascherato, anche loro sono pedine che si muovono nella scacchiera delle banche: i salvataggi delle nazioni periferiche sono evidenti salvataggi delle banche centrali e degli obbligazionisti.

Anche gli stati-nazione della periferia neocoloniale sono semplici pedine di una propaganda studiata, di un utile inganno da mostrare agli ingenui e ai sentimentali, che credono ancora nelle strutture nazionali e che insistono a non voler vedere una triste realtà neocoloniale di servitù e saccheggi.

3. La democrazia è una finzione, quando per chiunque si voti, saranno comunque banche e obbligazionisti a mantenere il controllo del flusso dei redditi e della ricchezza privata. La democrazia in Europa è la caricatura di una ridicola finzione, di un assurdo sanguinoso gioco circense offerto alle masse per distrarle dalla loro impotenza e dal loro stato di servi della gleba morosi. La democrazia è una finzione quando la politica che protegge le banche e gli obbligazionisti dalle loro perdite non si cambia, indipendentemente da quale partito, coalizione o nuovo leader politico arrivi nominalmente al potere.

La ricchezza privata dei contribuenti tedeschi viene espropriata quando pagano le loro imposte, che servono per salvare le banche centrali e gli obbligazionisti: Quale differenza vogliamo vedere tra questo esproprio e quello più palese della espropriazione di beni privati che si vorrebbe fare a Cipro? E' solo una differenza tecnica, il risultato è lo stesso: Un trasferimento forzato di ricchezza da chi l’ha guadagnata con il proprio lavoro verso quelle banche e verso quegli obbligazionisti che, se agissero in una vera economia capitalista, sarebbero immediatamente costretti ad assorbirsi le perdite causate dall’alea delle loro scommesse finanziarie, altamente rischiose.

4. La finzione ideologica del capitalismo è morta in Europa. Il capitalismo è una finzione quando qualcuno può rischiare il capitale sapendo di non perdere niente.

5. Cipro è un test indispensabile per capire, in modo palese, se l'esproprio di beni privati si può fare anche senza far cadere un governo o senza provocare rivoluzioni. Se il furore si placherà abbastanza presto, la stessa tecnica di esproprio potrà essere imposta altrove. Se la reazione sarà forte e minaccerà l’aristocrazia, allora si dovranno studiare altre forme di espropri meno evidenti, da sperimentare in qualche altra neocolonia.

6. “Divide et impera” è l'eterno ordine del giorno della propaganda. Le élite di potere stanno cercando di mettere i servi della gleba delle periferie contro i servi del centro, con l'obiettivo di evitare che entrambi i gruppi si rendano conto di essere ormai tutti legati alla stessa catena di un anomalo sistema politico-finanziario in mano all’Aristocrazia.


Tratto e tradotto da Comedonchisciotte
Fonte
Any source

No comments:

Post a Comment